La cultura patriarcale e violenta, la solitudine e l'amore: un mix perfetto
Quando ti capita un libro, di oltre cinquecento pagine, e ti trovi a leggerlo tutto in pochi giorni, ti vien da chiederti come abbia fatto Simi a pensarlo e a svolgerlo con una bravura che ti impedisce di lasciarlo, salvo le indispenabili soste per gli impegni e il sonno, finchè non l'hai finito. Detto questo, va rilevata la grande attualità dei temi che l'autore mette al centro del romanzo, a cominciare da quello della cultura patriarcale di cui è intrisa così larga parte di uomini anche delle generazioni più giovani. Il romanzo si apre col ritrovamento del corpo di Lorena Danesi, all'interno di un vecchio casolare in via del Frantoio Vecchio, poco distante da Viareggio. "Nessuna pista, una donna solare, strangolata", come recitano i giornali che sta leggendo l'avvocato Pietro Valvassori, un cinquantenne che ha giocato a lungo in gioventù a Rugby, che viaggia con una vecchia bici nera con i freni a bacchetta e con l'orecchino che ha messo al momento dell'abbandono dello sport. Cento chili portati con tanti dolori ereditati dalle tantissime botte, spinte, placcaggi del periodo sportivo. Sarà lui ad assumere la difesa del principale sospettato dell'assassinio della bella e giovane Lorena, (immobiliarista, favorita dai pezzi grossi dell'ambiente affaristico della Versilia e perciò malignamente chiaccherata) il già marito della vittima Leandro Nava, titolare di un originale B&B alle porte della cittadina, già difeso da Valcassori quando, impiegato di banca, subiva le minacce di clienti poco raccomandabili. Si avvia così un lungo colloquio tra l'avvocato e il suo cliente Leandro Nava, che si protrae per un'intera serata e poi per la notte, che occuperà, con brevi intermezzi sugli ultimi giorni di vita della vittima Lorena Danesi, quasi la metà dell'intero romanzo. E' in questa parte che l'autore ci porta a confronto con la tematica della cultura patriarcale e della violenza verso le donne, tema che padroneggia con grande competenza e partecipazione. Nell'altra parte del libro, con l'entrata in campo dell'ispettrice Siracusano, una donna dotata di grande acume investigativo, sembra orientare in altre direzioni la soluzione del mistero dell'assassinio della povera Lorena. Anche la figura di una poliziotta come questa contribuisce a sottolineare il valore aggiunto che le donne esprimono in tutto il voluminoso racconto. "Se anche le donne ammazzassero uno zero virgola dei partner che le tradiscono, ogni giorno sarebbe una carneficina", come ci fa constatare la bravissima ispettrice. Senza svelare niente di un lungo finale del romanzo, che di per sè, per il ritmo che l'autore imprime alla lettura, merita un grande encomio, va tuttavia sottolineato come proprio in questa parte emergono altri valori che Simi ci consegna con questa sua fatica. "La solitudine non esiste finchè non perdi la testa per qualcuno, avvocato". come fa notare, ancora una donna, la collaboratrice di Valvassori. Che più avanti aggiunge "ascoltare insieme la radio, magari di notte...o berci una birra dove suonano ancora dal vivo, inventarci una cena con gli avanzi del frigo perchè fuori è freddo e piove. Quelle piccole cose stupide, ha presente? Cose normali. Ma alla fine sono quelle che giorno dopo giorno non ti fanno morire di tristezza". Ecco introdotto in maniera netta e dolorosa il tema centrale di tante vite della società di oggi. Qel doloro per il quale "L'avvocato si ammorbidisce controvglia in una smorfia di compassione. Chissà se per la donna che ha davanti, o per se stesso". Resterebbero altre cose di cui ci parla Simi con questo suo appassionato e bellissimo romanzo. Primo fra tutti il tema dell'innamoramento delle persone in età matura. Ma per non rischiare di spoilare conviene fermarci qui. Anche perchè ce ne è abbastantamza per stimolare tutti a dare avvio alla lettura di un libro, ripeto, quanto mai attuale sui temi che solleva, scritto magistralmente da uno dei migliori dei nostri scrittori.
Renato Campinoti
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