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09 giugno 2022

Jeffrey Archer: Caino e Abele

Jeffrey Archer: Caino e Abele
Alle origini del sogno americano


Perché è interessante, a distanza di oltre quarant'anni dalla sua prima pubblicazione, leggere (o rileggere) questo voluminoso e apprezzato romanzo di Jeffrey Archer? 
Oggi lo scrittore inglese, 82 anni suonati, membro della Camera dei Lords nel suo Paese, ha alle spalle un invidiabile elenco di successi letterari che gli hanno dato così tanta fama (e anche ricchezza!) da candidarlo al prestigioso seggio. A maggior ragione è interessante capire da dove è partito con un libro che si fa sicuramente leggere con facilità per l'assoluta chiarezza della scrittura e che, talvolta, strappa perfino un sorriso alla luce degli sviluppi contemporanei degliUSA. 
Perché, nonostante l'origine inglese dello scrittore, il libro ci parla sopratutto, per non dire esclusivamente, degli Stati Uniti d'America, dall'inizio del '900 fino ai tempi della presidenza Kennedy e poi Ford. 
Sono tantissime le cose che precedono la narrazione vera e propria di cui l'autore vuole parlarci. Perfino la guerra prima tedesca poi russa contro la Polonia, patria di uno dei personaggi del libro, per la precisione quel Abel che si contrapporrà, nel tempo, a Kane (Caino). 
Ma non è casuale che un centinaio di pagine del libro siano dedicate a tali avvenimenti, proprio perché il personaggio costretto a subire tali vicende (fino a essere deportato in un vero e proprio lager russo), non scorderà mai le sue origini e la ricerca di un riscatto quando approda nel nuovo mondo, ossia gli USA. 
Non meno impegnative sono le vicende che stanno all'origine dell'altro personaggio (Kane), anche se in questo caso la trama ci porta a incontrare la formazione delle fortune di alcune famiglie americane che fanno della fedeltà alla cerchia familiare e alla trasmissione dei valori (in tutti i sensi) di padre in figlio, una delle origini della capacità di sviluppo e anche di resistenza alle crisi (tipica quella del '29) della potenza americana. 
In questo caso i valori trasmessi sono quelli della corretta gestione e della capacità di sviluppo delle banche americane. Delineati così gli scenari di rifermento il libro ci porta a contatto con tantissime vicende e personaggi che serviranno a giustificare gli elementi di contrasto tra i due personaggi (Caino e Abele) ma appaiono strumentali rispetto a quello che è in realtà il cuore di tutto il libro: come nasce e si sviluppa il "sogno" americano, la grande nazione in grado di accogliere tutti coloro che hanno voglia di cimentarsi con volontà e competenza con le opportunità di crescita nei vari settori (Abele sarà il mago delle catene alberghiere!) e di lasciare indietro solo coloro che trasgrediscono alle regole e cascano nelle trame della malavita. 
Jeffrey Archer è sicuramente, con questo libro, uno dei capostipiti di un'abbondante letteratura tesa a esaltare il modello di vita americano, dove l'individuo e le sue capacità sono superiori perfino allo stato. 
Una visione individualista della vita sociale ed economica del Paese che porterà gli Stati Uniti a rifiutare il modello di Welfare state dell'Europa (e non solo) e a ritenere che prima della difesa dello stato ci sia quella dei singoli individui. (Sarebbe curioso sapere cosa ne pensa uno come Archer di ciò che sta succedendo in America con la liberalizzazione della vendita delle armi perfino ai minorenni). 
Al netto di tali rilevi che non potevano probabilmente essere sollevati al tempo della scrittura del libro, il volume rimane comunque un punto di riferimento che ha visto non solo l'interesse dei produttori cinematografici, ma anche di chi, dopo Archer, si è voluto cimentare con la storia sociale ed economica di questo paese.

Renato Campinoti