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09 agosto 2023

Rosella Postorino: Mi limitavo ad amare te

Di Questo bellissimo libro mi piace pubblicare la recensione di Ada Ascari, anche perché mi ci riconosco e non saprei fare di meglio (Renato Campinoti)

Ho terminato di leggere "Mi limitavo ad amare te" di Rosella Pastorino.

Ieri sera ho saputo che non ce l'ha fatta a vincere il Premio Strega, ma per me è come se lo avesse vinto. Un libro appassionante, doloroso nelle storie dei tre protagonisti, non tanto per essere fuggiti alle bombe di Sarajevo e di una guerra fratricida, quanto per le profonde ferite che lo sradicamento, l'abbandono, il dovere sopravvivere in solitudine traccia sui corpi e nello spirito dei tre ragazzi.

Omar, Nada e Danilo rappresentano l'infanzia abbandonata, l'infanzia da salvare, che non si salva mai; rappresentano la rabbia di una generazione che ha visto la guerra e l'annientamento, la dissoluzione della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

Oggi che un'altra guerra è in corso non molto lontano da Serajevo, leggere un libro come questo è come prendere un pugno nello stomaco. In una guerra i bambini non sono più figli, ma diventano oggetti di cui si può disporre, possono essere rapiti, uccisi, o "semplicemente" regalati ad altri genitori o alla carità di un altro paese.

I tre ragazzini che arrivano in Italia per sfuggire ai cecchini che sparano dalle colline su chiunque osi avventurarsi per le strade di una città in cui manca tutto, diventano figli di nessuno, e solo il legame che li lega riesce a dare una parvenza di famiglia a ciascuno.

Il titolo del libro fa capire che amare qualcuno è qualcosa che si fa al di là degli avvenimenti che la vita presenta, è forse una limitazione amare qualcuno? Sentire che qualcuno è vicino anche se l'altro non lo sa o non vuole saperlo?

Nada, secondo me, è la figura centrale, prima bambina, poi giovinetta e infine donna che sperimenta sul proprio corpo la mancanza di amore che sublima attraverso l'espressione del disegno e lascia che la fantasia realizzi ogni desiderio.
Poi Omar, anima dannata, che non sa rassegnarsi a una perdita che non vuole ammettere e non accetta, ribellandosi a tutto e tutti, infine Danilo che fugge la guerra, la famiglia che vuole salvarlo e che invece lo perde per sempre.

Tre vite, intrecciate, tre figli, tra persone che cercano di sopravvivere dove spesso non si sopravvive.

Ada Ascari

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