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10 novembre 2022

Antonio Scurati: Gli ultimi giorni dell'Europa

Un libro da leggere, per non perdere la memoria

Consiglio vivamente a tutti di leggere questo terzo volume/romanzo del bravissimo Antonio Scutari sulle vicissitudini di Mussolini, giunto ora a fare i conti con l'impeto assassino di Hitler e della sua decisione di conquistare l'Europa e non solo. 
Se lo dovessimo dire in poche parole si potrebbe affermare che questo voluminoso e prezioso racconto, dal maggio del 1938 all'entrata in guerra dell'Italia nel giugno del 1940 narra il progressivo asservimento di Mussolini (con qualche vera e propria presa in giro!) alla volontà, ferrea, di Hitler su due versanti in particolare: Anzitutto la decisione di introdurre le leggi razziali e la caccia agli ebrei che inizialmente Mussolini ritiene essere una vera e propria follia e che finirà per applicare in maniera rigida anche in Italia. 
Per capire quanto pesante è questo punto di arrivo o di vero e proprio asservimento, di Mussolini al capo dei nazisti, basterà riportare quello che ancora nel Novembre del 1934 diceva a Nahum Goldmann, del direttivo dell'Organizzazione sionista mondiale che era andato a trovarlo a Palazzo Venezia. "Conosco Hitler" afferma Mussolini," Ė un imbecille e un cialtrone, un cialtrone fanatico. Quando non vi sarà più alcuna traccia di Hitler gli ebrei saranno sempre un grande popolo... Non temetelo e dite ai vostri ebrei che non bisogna avere paura..." 
Se non fosse tragico quello che è poi successo, con la complicità dello stesso Mussolini, verrebbe quasi da sorridere. Non passeranno due anni e anche l'Italia si doterà della legislazione razziale e antisemita che conosciamo! 
"Poiché nella scuola si forgia lo spirito delle nuove generazioni, è naturale che il governo cerchi di proteggere la scuola da contaminazioni ebraiche... Oggi in Italia l'antisemitismo assume forme e dimensioni di legittima difesa contro batteri fisici e morali." Questo scriverà il 3 Settembre del 1938 il Corriere padano diretto da Nello Quilici, amico di Italo Balbo e, finora, fine intellettuale e vivace animatore culturale, oggi costretto ad allinearsi col Duce che, dopo ripetute contorsioni, si arrende all'ordine di Hitler di approvare le leggi razziali che iniziano con l'allontanare gli studenti ebrei dalla scuola. 
Si arriverà così all'assurdo che il fascismo finisce per perseguitare perfino l'ebrea Margherita Sarfatti, fino a pochi anni prima amante di Mussolini e oracolo indiscusso della politica culturale del regime fascista. 
Sappiamo i drammatici effetti che tali leggi hanno avuto sul popolo ebreo e la macchia indelebile che la loro approvazione ha lasciato sulla storia d'Italia nel ventennio nero. Ancora più drammatica e foriera di conseguenze sanguinose per i popoli d'Europa e non solo (basti pensare ai morti americani e all'ecatombe atomica per le note città giapponesi!) è stata la scelta di assecondare la belva nazista nella sua follia sanguinaria. 
Il carattere non meramente storico (anche se ancorato strettamente ai fatti e agli avvenimenti) ma, appunto di grande romanzo storico, permette al lettore di misurare in forma satirica e grottesca, le contorsioni e gli autoinganni con cui il Duce giunge, solo alla fine, a scegliere di scendere in campo a fianco di Hitler, pur consapevole (i dati riportati dai suoi stessi capi di stato maggiore sono inoppugnabili al riguardo) della assoluta impreparazione dell'Italia del 1940 a una simile impresa. 
Indeciso a tutto il Duce lascia che il genero Galeazzo Ciano si diletti al Circolo del Tennis di Roma a fare la parte di quello contrario all'alleanza di ferro con Hitler. Mussolini è alla ricerca di una qualche motivazione che non gli faccia perdere la faccia con il Fuhrer e nello stesso tempo gli impedisca di fare davvero la guerra con l'intensità e la potenza dell'alleato. 
Ecco allora che non accetta le proposte delle potenze democratiche. 
A proposito degli inglesi, dopo la visita di Chamberlain a Roma nel Gennaio del 1939, con tanto di bombetta e ombrello, arriverà a sentenziare: "Questi uomini non sono più della pasta dei Francis Drake e degli altri magnifici avventurieri che crearono l'impero. Questi sono ormai i figli stanchi di una lunga serie di ricche generazioni". 
Stesso atteggiamento sprezzante terrà quando, nominato primo ministro Winston Churchill nel maggio del 1940, a ridosso dell'entrata in guerra dell'Italia, questi pronuncerà un discorso che impressionerà il Parlamento inglese e tutta l'Europa e che invece la stampa di regime in Italia gli affibbierà il titolo di "Discorsetto di Churchill". 
 Nel frattempo, pur controvoglia, Mussolini ha firmato il cosiddetto "Patto d'acciaio" con Hitler e sarà trascinato, dallo stesso, verso il baratro della guerra contro tutto e tutti. 
Davvero drammatiche, e anche ridicole, sono le vicende che si susseguono tra la fine del 1939, quando Hitler si guarderà bene dall'informare il cosiddetto alleato delle proprie iniziative (dall'annessione dell'Austria, alla conquista della Jugoslavia, fino all'attacco alla Polonia e, poi alla Francia) convocandolo solo dopo aver assunto le sue decisioni e impedendogli quasi di parlare negli incontri in zona Brennero che gli concederà quando e come ritiene lui. 
Perfino un uomo mite come Paul Schmidt, interprete per conto del ministero degli esteri, annota nelle sue memorie, dopo l'incontro di Ciano per conto di Mussolini con Hitler: "Ciano, da parte sua, mancò di far presente che in base al patto di alleanza l'Italia avrebbe avuto diritto di esigere che fosse formulata una risoluzione comune sull'atteggiamento dei due Paesi nella questione polacca". 
Naturalmente Hitler andò avanti per conto suo senza tenere nella minima considerazione le implorazioni di Mussolini circa la necessità di tempo per l'Italia per prepararsi alla guerra. È così che Musolini si risolve, preso dalla disperazione, a scrivere un lungo memoriale a Hitler perché tenga conto delle ragioni dell'alleato. 
È Ciano, questa volta (siamo ormai al 5 gennaio del 1940) ad annotare nel suo diario: "È un ottimo documento - pieno di saggezza e di misura, che lascerà il tempo che trova. I consigli di Mussolini sono accolti da Hitler solo quando coincidono esattamente con il suo pensiero". 
È drammatico rileggere oggi, a tanta distanza di tempo, il carattere di vero e proprio burattino che il Duce degli italiani ebbe in quella drammatica scelta. 
L'ultimo incontro con Hitler prima della scelta sciagurata, avvenne al Brennero il 18 Marzo del 1940 durante un'abbondante nevicata. Mussolini intendeva far presente al capo nazista le difficoltà dell'Italia anche dal punto di vista degli armamenti. Hitler non gli permise nemmeno di parlare. Gli illustrò per più di due ore le teorie sulla guerra coordinata e di movimento e gli chiese la data precisa dell'ingresso in guerra dell'Italia, cui il Duce dette una confusa risposta. 
Fu così che, ingannando perfino se stesso, Mussolini si risolse a teorizzare l'entrata in guerra dell'Italia solo per assestare l'ultimo colpo al nemico già sfiancato dai tedeschi. Ne parlò con Ciano che non poteva che assecondarlo. Ignorando l'appello di Roosvelt, presidente degli Usa, giunto a Palazzo Venezia il 14 maggio del 1940, Mussolini si affaccerà di nuovo al balcone della piazza e, il 10 Giugno del 1940 comunica la decisione di aver dichiarato guerra alla Francia. 
È davvero l'inizio della fine. Il dramma dell'Italia sta per compiersi. Il terzo capitolo di questo bellissimo modo di ricordarci la storia del fascismo e i danni materiali e morali che ha fatto all'Italia, finisce qui. 
Ci sarebbero tante altre cose da ricordare, per tutte la ridicola storia del matrimonio di Galeazzo Ciano con la figlia di Mussolini, dove ognuno fa i propri comodi e tutti devono credere che sia un legame esemplare! 
Intanto, in attesa dell'epilogo, non resta che dire un grazie enorme a Scurati, sia perché un popolo senza memoria è pericoloso prima di tutto a se stesso, sia per l'alta qualità della prosa e della scelta narrativa (già sperimentata da me in Una storia romantica) che è un insegnamento per coloro che volessero imitarlo anche in altri contesti narrativi.

Renato Campinoti

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