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24 agosto 2022

Joe R. Lansdale: Capitani Oltraggiosi

Tanto male, un po' di bene nel mondo di Lansdale

"Qualche volta riusciamo a fare qualcosa di buono, nonostante tutto. Vero?" 
"Qualche volta", disse Brett. 
Potremmo sintetizzare con le battute finali che si scambiano Hap Collins e la sua donna Brett, gran parte del significato di questo nuovo, godibilissimo, libro di Lansdale sulla saga di Hap e Leonard, i due amici, improbabili eroi, nonostante tutto! 
Anche questa volta l'inizio è di quelli cui lo scrittore texano ci ha abituato: Hap, all'uscita dal nuovo lavoro di sorvegliante in una fabbrica di polli, si precipita in soccorso di una giovane ragazza presa a pugni e pedate nel volto da un mascalzone, forte e quasi impossibile da abbattere. Hap, alla fine, ce la fa a salvarla e... cominciano i guai per lui e l'amico Leonard, il gigante di colore amico e di fatto fratello di Hap, che nel frattempo, da gay, ha trovato un nuovo amore che lo farebbe stare quieto e felice. 
Ma il padre della ragazza cui Hap ha salvato la vita è il proprietario della fabbrica di polli, è un uomo ricchissimo e vuole regalare un grossa somma ad Hap medesimo, invitandolo a prendersi un mese di ferie pagato dalla ditta. Lui e Leonard finiscono per partire per una crociera che dovrebbe portarli in giro per il mondo. 
Naturalmente i due riescono a farsi buttar fuori dalla nave e a incappare, in Messico, in una rapina da cui vengono salvati da un anziano proprietario di una barca da pesca e padre di una bella ragazza che darà, anche lei, il suo contributo per mettere nei casini con la malavita di Play del Carmen i nostri eroi. 
Naturalmente, dopo gravi delitti che il cattivo di turno compie verso amici e conoscenti della coppia Hap e Leonard, i due entrano in azione per rimettere a posto le cose e, come dicono loro, "pareggiare i conti". 
Come sempre è impressionante il repertorio di battute e freddure con cui Lansdale compone i dialoghi fittissimi e il continuo scambio di opinioni particolari fra i due e con i loro amici. È da immaginare quanto dialetto texano possa esserci nel testo originale di queste avventure di Hap e Leonard, la cui saga arriva, con questo recente racconto, alla nona avventura senza perdere niente della freschezza e dell'ironia con cui tale vicenda è iniziata. 
Di Lansdale ho avuto modo di leggere molti altri testi, più centrati sulle contraddizioni e i gravi difetti (culturali e sociali) presenti nel "suo" Texas. Ma sarebbe un errore pensare che con la saga di Hap e Leonard il nostro scrittore, cambiando registro alla sua scrittura, centrata sull'ironia e il paradosso, si stia allontanando dai temi a lui cari. 
Guardando più a fondo a questo, come agli altri libri della saga dei due improbabili personaggi, ci rendiamo conto che tutto funziona in un certo modo. I due personaggi sono disegnati infatti in maniera che su di loro ricadano sempre i "guai" e le vicende che configurano uno schema classico: il male che cerca di insinuarsi nella vita della gente che vorrebbe solo vivere del proprio lavoro e dei propri affetti, come del resto vorrebbero fare anche i due amici. 
Non a caso in tutta la durata del libro Hap non fa che ripensare al suo rapporto con Brett e cercare, infine, una qualche stabilità affettiva e di vita di coppia. Così come Leonard nella sua, orgogliosa, vita da gay. 
Per rimanere nel classico, toccherà a loro, come ai cavalieri bianchi, risolvere alla loro maniera le ingiustizie e i veri e propri delitti che troppi personaggi negativi compiono nel corso delle avventure che ci vengono narrate. 
È impressionante, ad esempio proprio in questo libro, la quantità di corruzione, menefreghismo, cattiveria, che si annida non solo nel cattivo di turno, ma anche nei gangli della polizia e della pubblica amministrazione. In questo senso davvero la grande quantità di ironia e di paradossi che Lansdale mette nelle vicende di Hap e Leonard, non solo non nascondono ma, al contrario, sono funzionali a farci toccare con mano la grande quantità di male presente nella società contemporanea e, al tempo stesso, il poco bene che tuttavia non si arrende e combatte a suo modo le ingiustizie che incontra. 
Quando si chiude il libro, viene davvero di pensare che meno male nel mondo ci sono anche quelli come Hap e Leonard (e la loro cerchia di amici) che con tutti i loro difetti (anche di gola!) ci fanno continuare a sperare che non sempre i "cattivi" riescono a farla franca. 
Dunque grazie ancora a Lansdale per tutto questo e per quello che ci aspettiamo ancora da lui dai prossimi lavori.

Renato Campinoti

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