Se non l'avete ancora fatto, correte in libreria a comprare questo libro!
Non ve ne pentirete e lo leggerete, come me, tutto d'un fiato.
Non si può dire molto di questo racconto senza rischiare lo spoileraggio, se non che parla di tre fratelli meridionali, figli di un capo della malavita locale deceduto in età matura, che ogni anno si incontrano assieme a cena.
Il ritmo del libro è dato dal dialogo serrato tra i tre fratelli e dalla pioggia incessante che accompagna tutto lo svolgimento.
Sino ad un certo punto si intuisce che qualcosa non va nella cena dei tre fratelli e che sta per iniziare una fase nuova del racconto.
Senza andare oltre voglio sottolineare la non comune capacità di Longo di tenere il lettore attaccato alla lettura, alle vicende che, pur svolgendosi quasi tutte in un ambiente, la casa di uno dei fratelli, ti lascia intuire molte più cose di quelle in altre circostanze descritte da scrittori prolissi e troppo verbosi.
Al tempo stesso l'autore riesce, in un racconto di appena 160 pagine (a caratteri larghi, diciamo 100 pagine a dimensione normale), a portarti dentro certi meccanismi della logica malavitosa più che in altri, ben più voluminosi, romanzi.
È, questa, una delle nuove prove di Longo per i tipi di Sellerio, dopo molti libri editi da Adelphi, che ne riproporrà l'intera opera fin qui edita.
Sarò tra quelli che non ne faranno sfuggire nessuno e che, dopo questa esperienza e quella del racconto "Neve a Natale" nella raccolta di Sellerio "Una settimana in gialla" di cui ho già scritto, aspetteranno volentieri le nuove uscite.
Spero di essere anche in vostra compagnia.
Scritto da Renato Campinoti
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