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02 dicembre 2024

Marcela Serrano: Il tempo di Blanca

 Democrazia, amore, emancipazione, dolore: tutti in un ottimo libro

Chiudi questo ottimo libro di Marcella Serrano e ti domandi chi è il soggetto principale della storia: è la politica e il sofferto ritorno alla democrazia del Cile del dopo Pinochet? O non è l'amore, quello di Blanca per il Gringo (ma anche per il marito e i figli)? O non sono piuttosto loro, Blanca, ovviamente, e le sue amiche Vittoria e Sofia, che non smetteranno mai di confrontarsi in ogni fase delle vicende della loro amica? Loro, appunto che, come dirà Vittoria alla fine del racconto, "Dopo tutto, Blanca, non è proprio questo il senso dell'amore, la trasformazione?... Il bello della nostra amicizia è che ci siamo trasformate a vicenda per la forza dell'affetto. Nessuna di noi è più la stessa da quando ci vogliamo bene". 
Forse è proprio in questo vocabolo, Trasformazione, il senso più profondo dell'accurato e profondo lavoro di questa eccellente scrittrice cilena. Blanca è parte della classe media che si è ritrovata con un marito ben introdotto e di buoni guadagni, che permette lei di sbizzarrirsi con i desideri di ogni donna borghese, dai vestiti alla casa, alla cura dei figli. Eppure, già poco più avanti dell'inizio, c'è l'indizio: "C'è qualcosa di impalpabile che mi fa sentire vicina a Maria Luisa, come una leggera spinta verso di lei. Se n'è andata con il marito di sua sorella lasciandosi dietro cinque figli e sedici anni di matrimonio". 
Inizia anche quel dialogo fra amiche che porta Blanca a riflettere su se stessa. Comincia con l'affermazione dell'amica Victoria, quando, alla domanda sul perché ha lasciato il padre di suo figlio: "Tra le altre cose perché mi picchiava". 
E di fronte alla meraviglia di Blanca, ancora Victoria, che si considera dei ceti bassi, la istruisce: "La differenza probabilmente è che nel tuo ambiente nessuno lo dice... Tra i ceti più bassi, poi, per molte donne è quasi un onore essere maltrattate...". 
La lotta su questo piano, insomma, si presenta subito in salita. Poi arriva la sorpresa di Gringo, un uomo speciale, non solo per la bellezza e la bontà che porta con sé, ma perché lui, uno dei più maltrattati e torturati dal regime dittatoriale, è in grado di collegare le aspettative di democrazia e riscatto dalla dittatura, con una grande capacità di donare amore. Sarà lui che porterà Blanca a rompere gli indugi e a provare con quest'uomo, che pure le torture e i dolori hanno ridotto ad un regime di semi impotenza, quello che oramai non sente più con suo marito. Sarà lui che le farà perdere quella che finora considerava la sua identità. 
È lei che per prima mette in guardia il Gringo: "Non ti illudere Gringo, difficilmente perdiamo la testa. La perde una su mille, e allora perde tutto, che forse è anche segno di grandezza... La nostra invisibilità è il nostro capitale. Invisibili, agiamo a nostro piacimento e tutto continua ad andare come vogliamo noi da secoli". 
Ma poi, contrariamente a queste supposte certezze, Blanca non reggerà l'urto con la forza più morale che fisica di questo uomo speciale. Saranno molti i tentativi di sfuggire a questa tormenta, dalla fuga col marito nelle più belle località marine, fino all'ipotesi di trasferirsi a New York. E i risultati di questa lotta col destino attendono solo il lettore per essere scoperti. Con l'avvertenza che la svolta cui sarà costretta a dare alla sua vita la porta a contrarre una strana malattia: la perdita della voce e la costrizione in un mondo tutto suo dove solo con gli occhi riuscirà a inventarsi un linguaggio tutto suo. 
Una donna che trova la forza di scegliere e di soffrire per questo. Una donna che, ancora una volta, non accetta passivamente il suo ruolo e la rinuncia ai suoi desideri, forse ad un'altra vita. Il fatto di intrecciare questo percorso con l'anelito ad un paese capace davvero di superare i dolori che la dittatura gli ha inferto, e di affrontare i diritti delle persone e delle donne tra questi (c'è un capitolo tutto da scoprire sul diritto all'aborto delle donne cilene!) è il grande merito di Marcella Serrano, una scrittrice che merita di essere letta e indagata ulteriormente.

Renato Campinoti






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