Agile ma robusto questo racconto di meno di cinquanta pagine di Macchiavelli. Protagonista Sarti Antonio, sergente, non mancano personaggi tipici della sua Bologna, come Settepaltò, il barbone sempre fornito di numerosi cappotti per non soffrire il freddo, lui barbone, che con la vendita dei cartoni è riuscito a mettere su una baracca ai confini della città, rovinato in seguito all'introduzione della raccolta differenziata. O come Anacardio, il barista che lascia che Settepaltò usi il suo telefono per chiamare Sarti e segnalargli il furto di un fuoristrada di lusso da parte dell'altra, vera protagonista del racconto, Marcella Carlotti, detta Rasputin. E' per lei che Sarti abbandona la sonnolenta vita cittadina e si inerpica fin sul Gran Sasso per inseguirla o seguirla (c'è questo elemento in sospeso sui rapporti di Sarti con questa bellissima ladra di auto che Sarti"La conosceva e ce n'ha messo a convincersi che una bella ragazza, con tanto di laurea, rubasse automobili importanti"). Per tentare di mettere in guardia la bella Rasputin dai rischi che, a un certo punto, inizia a correre per il furto di quel maledetto fuoristrada, Sarti è costretto a vivere ai limiti dell'insubordinazione i suoi rapporti col tenete Ruggeri, cui non dirà mai, fino all'epilogo del racconto, le ragioni per cui è convinto che, nell'intricata vicenda che si sviluppa, Marcella Carlotti sia solo una ladra di auto. A un certo punto, infatti, entrano in scena un certo Samir, probabile organizzatore di traffico di armi, inseguito da altri personaggi, non chiaramente identificati, che sembrano fidarsi il giusto di tutti. Sarti cercherà in tutti i modi possibili di tirare fuori dalla carneficina vera e propia che si scatena, la bella Rasputin, a costo di disobbedire platealmente al suo tenente. All'appasionato di gialli di qualità il compito di scoprire fin dove arriva l'impegno del sergente Sarti. E anche di capire quanto mobile sia per ciascuno il confine tra azioni sbagliate e vero e proprio crimine.
Macchiavelli, si sa, è maestro nel costruire e dipanare vicende quanto mai intrigate, anche se sempre verosimili. Ci mostra, insomma, avvenimenti, anche di notevole gravità, che per lo più passano inosservati all'occhio del cosiddetto cittadino comune. Ma lasciando sempre al lettore l'onere di ricucire qualche pezzo del puzzle che ci invita a montare insieme a lui.
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