Questa non vuole essere una recensione. Lo sconsiglierebbe la natura stessa della raccolta che sto per presentare. Si tratta infatti della Raccolta degli scritti delle partecipanti a un laboratorio autobiografico, condotto da Ada Ascari.
Per sua natura, come ci spiega bene nella presentazione la conduttrice, un corso basato sull'autobiografia è tanto più efficace (più libero?) quanto meno sono destinati ad un largo pubblico i testi che vengono richiesti ai/alle partecipanti.
Per sua natura, come ci spiega bene nella presentazione la conduttrice, un corso basato sull'autobiografia è tanto più efficace (più libero?) quanto meno sono destinati ad un largo pubblico i testi che vengono richiesti ai/alle partecipanti.
Una prima curiosità ci desta il fatto che, oltre all'insegnate, tutte e undici le partecipanti al corso sono donne. Forse qui è da rintracciare una tendenza a lavorare su uno speciale filone (quello autobiografico, appunto) che richiede la maggiore omogeneità di approccio e di sensibilità possibile e, in questo senso, l'appartenenza di genere può aiutare.
Ma le ragioni che mi spingono a segnalare questa esperienza sono altre. Anzitutto l'aver colto, nel settecentesimo anniversario della morte del Sommo poeta, un'occasione irripetibile per scovare, nella grandiosa opera di Dante, quegli impulsi e quelle sollecitazioni che solo i Grandi sanno dare, per riflettere sulle nostre esperienze di vita.
E non conta che ci siano, appunto, sette secoli di distanza perché, come spiega bene la docente nella prefazione: "In fondo siamo tutti essere umani e i sentimenti, i dolori, ma anche le gioie che si provavano nel Trecento sono gli stessi".
E quali siano state le suggestioni che, durante le sette lezioni del Corso, Ada è riuscita a indurre nell'approccio autobiografico delle allieve, è descritto in maniera minuziosa nella presentazione degli scritti delle partecipanti. E si va dal "detto e non detto" che Dante utilizza spesso nell'approccio ai vizi dei propri personaggi, all'orgoglio con cui Dante non si sottrae dal farsi accompagnare, nel Paradiso, fino al cospetto dell'Altissimo. Ma non vado oltre per lasciare, a chi incontrerà Ada come insegnante, di farsi illustrare più dettagliatamente le caratteristiche di tale suggestiva esperienza. Segnalo solo una vera e propria "chicca" rappresentata dall'impulso dato da Ada alle allieve di aggiungere, al racconto autobiografico, una breve silloge di undici parole (dell'esperienza di Ada sul petit once parleremo in un'altra occasione!) sotto una foto coerente con i loro racconti. L'altro aspetto che mi ha spinto alla segnalazione di questa raccolta è di far sapere a più gente possibile (poche ahimè!) la qualità di questa docente di scrittura autobiografica che, partendo come spesso accade da una personale intuizione, sta raccogliendo adesioni e soddisfazioni di persone da molte parti d'Italia, grazie anche alla possibilità di collegamento on line ai suoi corsi.
So che un nuovo corso sta per partire nelle prossime settimane. Credo che chi fosse interessato/a a un'esperienza nel campo della scrittura autobiografica (che tra l'altro, per quello che posso capire, è un altro modo per conoscere meglio noi stessi) possa davvero trovare nei corsi di Ada Ascari una bella opportunità.
Renagto Campinoti
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